E finalmente, eccola: l'Annapurna. Lo sguardo si spalanca sul bianco smisurato della montagna. Riconosciamo il fiume tormentato di ghiaccio che sgorga ai suoi piedi. Poi il plateau a cinquemila netri, inciso di crepacci come la tela di un ragno. Più su la seraccata rindondante di rocce e ghiacci che sale a settemila metri della Falce. E, infine, il lungo pendio regolare che sfocia nel bianco delle nuvole. Uno spettacolo emozionante. (Il volo del corvo timido - Nives Meroi)
Seracchi
L'inviolato Machapuchare
Le montagne hanno da sempre animato il sacro dei popoli che vivono raccolti intorno alle pendici. Montagne divinità, montagne che ospitano gli spiriti degli antenati, montagne che albergano l'anima delle comunità. Per questo è importante l'integrità e la sacralità di questi luoghi, perché a essi sono legate le sorti degli uomini. Il sacro non comincia oltre il confine del cielo, ma quaggiù, sulla Terra; forse per questo i luoghi sacri non hanno un principio, ma lo sono da quando l'uomo li scoprì. (Il volo del corvo timido - Nives Meroi)
Le nubi arrivano al Campo Base
The Golden Hour sul Fishtail
Colazione con vista sul circuito dell'Annapurna
Il ghiacciaio dell'Annapurna
L'alba di un nuovo giorno
Il mondo intorno a me in bianco e nero
Bandiere tibetane sotto l'Annapurna South
I lung-ta sono le bandiere tibetane colorate con su scritti i mantra. Si trovano soprattutto nei luoghi sacri ma anche appese davanti alle case. Il loro movimento causato dal vento fa sì che le preghiere si liberino nel vento e che proteggano le persone dai pericoli e dal male. I colori non sono scelti a caso, ma richiamano ognuno un elemento: blu-cielo, bianco-aria, rosso-fuoco, verde-acqua, giallo-terra. All’interno delle bandiere possono essere ritratti quattro animali sacri, che simboleggiano saggezza, forza, intelligenza e coraggio.(Garuda, Drago, Tigre e Leone delle nevi).
I colori infuocati dell'alba e le nebbie sull'Annapurna I
La realizzazione di un sogno: Annapurna Base Camp (4130m)
Appena sbuco dall'altra parte mi scappa un "Ohhh" di Meraviglia. Nonostante la fatica e la tensione a districarmi nel budello, sussulto dall'emozione nel vedere la montagna che ci accoglie festosa. I raggi del sole tagliano di sghembo e la parete scintilla come vestita di paillette. La neve, soffiata qua e là dal vento, è modellata in sculture diafane e leggere come zucchero filato: guglie capricciose che si prendono gioco della forza di gravità. (Il volo del corvo timido - Nives Meroi)